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Milano - Italia

  • Vitale T., "Governare mediante gli sgomberi e segregazione urbana", in Palidda S., "Razzismo democratico" , Agenzia X, Milano, 2009, pp. 180-190.
    L'autore, partendo dalla descrizione di un caso di conflitto, rende visibile gli attori, le dinamiche, le scelte e i relativi argomenti giustificativi. Ne ricava alcune chiavi interpretative/analitiche che possono aiutare a discutere non solo di come gli imprenditori della paura producano politiche securitarie ma anche di come politiche segreganti e discriminatorie riproducano immagini stereotipate e criminalizzanti dei Rom e dei Sinti.

Tende bruciate per impedire l'arrivo dei Rom, dicembre 2006, Opera (Milano).

  • OPERA: "Essere contro i Rom diventa un'identità" (dicembre 2006-febbraio 2007). Tratto dalla mostra "Io vivo al campo". Storie di bambini rom a Milano, realizzata dalla Comunità di Sant'Egidio nel 2007.
    Nel dicembre 2006-febbraio 2007, ad Opera, alla periferia sud di Milano, un gruppo di cittadini scatena una "guerra" contro 67 Rom romeni (di cui 37 minori) che il Comune (con l'onlus Casa della Carità come responsabile del presidio sociale e il Prefetto come garante della legalità) decide di ospitare per tre mesi in una tendopoli come risposta a una situazione di emergenza umanitaria. La tendopoli viene bruciata e, quando le istituzioni ne allestiscono una nuova, i cittadini costituiscono un presidio di protesta (abusivo) ventiquattro ore su ventiquattro. "Essere contro i Rom" diventa un'identità di gruppo, un elemento di coesione (Dal sito del presidio: "E poi ci troveremo come le star... a bere del wiskie al rom.pi bar"). Nel frattempo, i Rom vivono una situazione di "assedio psicologico", subiscono insulti e minacce, finché a febbraio, constatata l'insostenibilità della situazione, le famiglie vengono trasferite. Alle elezioni di aprile, il leader del presidio di protesta diventa inaspettatamente sindaco di Opera.
 


© Donatella De Vito